Il Castello di Santo Niceto

13.05.2018
Panoramica del Castello di Santo Niceto
Panoramica del Castello di Santo Niceto

Il complesso e diversificato fenomeno dell'incastellamento ha lasciato tracce imponenti anche nel comune di Motta San Giovanni (RC) dove sorge il Castello di Santo Niceto, raggiungibile seguendo una chiara e ben visibile segnaletica.

La fortificazione occupa la cima di una altura e domina l'intero Stretto di Messina. La sua fondazione è probabilmente da imputare a esigenze di vigilanza della via marittima e della via terrestre in un periodo storico molto concitato durante il quale bizantini e saraceni battagliavano per il controllo della regione. 

Le fonti letterarie citano per la prima volta la struttura nell'XI secolo, riferendo di rendite agrarie provenienti dalla immediate pertinenze. La struttura è stata analizzata da Francesca Martorano (Università Mediterranea di Reggio Calabria) che ha proposto una scansione cronologica in quattro fasi.

Durante la prima fase (X-XI secolo) venne edificata la cinta muraria, il palazzo settentrionale, il palazzo meridionale e il cosiddetto Mastio-Cisterna, una torre poderosa destinata a custodire le riserve idriche del Castello.

La fase successiva (XII- prima metà XIII secolo) vide la realizzazione del palazzo centrale e l'erezione di un muro fra il palazzo settentrionale e il Mastio-Cisterna volto a creare una linea di difesa interna.

Nella terza fase (seconda metà XIII secolo) fu realizzato un'ulteriore linea di difesa interna (la seconda) che custodiva gli edifici residenziali e la chiesetta. La chiesetta, definita convenzionalmente di Santo Niceto nonostante non ci siano dati oggettivi per identificare il santo a cui era consacrata, consiste in un piccolo edificio a navata unica, con abside in fondo e ingresso sul lato meridionale.

Panoramica del Castello
Panoramica del Castello

Durante la quarta e ultima fase (metà XIV secolo), furono realizzati lavori volti al rafforzamento delle difese: la cortina fu raddoppiata, le scarpate addossate alle torri e venne organizzata una terza area protetta a racchiudere il palazzo centrale e il palazzo meridionale.

Probabilmente già durante la seconda metà del Quattrocento, quando venne meno la funzione di vigilanza sul territorio, il Castello fu abbandonato.

Gli studiosi hanno a lungo cercato un borgo afferente al Castello. Le ricerche si sono concentrate in particolar modo sulle pendici meridionali dove insistevano i ruderi di quattro chiesette. 

Panoramica del Castello
Panoramica del Castello

La prima di queste chiesette è quella di San Nicola della Porta, databile all'IX secolo. Lo stato attuale del rudere non consente di ricostruire completamente la planimetria dell'edificio. Possiamo solo dire che rientrava nel tipo a navata unica.

La seconda chiesetta è quella di S. Maria Annunziata, crollata in seguito all'alluvione del 1951. Prima del crollo lo storico De Lorenzo l'aveva descritta nel dettaglio. Presentava un'unica navata, un'unica abside e l'ingresso era posto sul lato occidentale. In uno dei due settori del catino si scorgeva l'immagine di Cristo e della Vergine.

La terza chiesetta è quella di San Antonio, databile tra il XII e il XIV secolo. Presentava un'unica navata, un'unica abside e due absidiole laterali a forma di nicchie.

L'ultima chiesetta è quella di San Pantaleone, databile al XIII secolo. Fra tutte è quella che si conserva peggio, oggi è praticamente persa, in quanto è stata utilizzata a lungo come trappeto.

Il visitatore che si reca oggi ai piedi del Castello di Santo Niceto può immergersi in quelle ambientazioni medievali che sono perpetuate dalla letteratura e dalla cinematografia. Passeggiando fra i resti di palazzi e torri riecheggiano le vestigia di un solenne passato: si coglie il senso di possanza e dignità che è proprio delle Motte. I ruderi di una straordinaria struttura fortificata dominano dall'alto sulle terre che si dispiegano tutt'attorno e sul mare, tutto sospeso in un confortevole e infrangibile silenzio.       

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Esplorando dietro casa

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